RICORDIAMOLI INSIEME
Questa sezione è dedicata al ricordo di persone che hanno dato molto del loro Amore e del loro impegno alla Comunità Cristiana, ma che purtroppo non ci sono più. Ricordandone i volti e le storie personali in questo spazio, speriamo di contribuire a tenere vivida la fiamma del loro fulgido esempio di Cristianità, rivivendo il raccoglimento con la quale abbiamo accolto e raccontato, sul sito o altrove, la notizia della loro dipartita terrena in modo da rendere più dolce questo viaggio. Li accompagniamo alla Casa del Padre con le nostre preghiere, promettendo loro che non li dimenticheremo mai. Se avete piacere che i Vostri cari, vissuti nel territorio della Parrocchia, vengano ricordati in questo spazio inviateci il Vostro elogio o ricordo, con una fotografia in formato digitale e la data della scomparsa a: redazioneweb@parrocchiasantabarbara.net.
CIAO, MAGO TITTA.
ARRIVEDERCI MARIO, AMICO DI NOI RAGAZZI
Anche Tu ci hai lasciati, perchè non era più il tuo tempo. Eppure ce ne hai regalato tanto del tuo, figura onnipresente nei nostri ricordi e nella vita della nostra Parrocchia, che per Te è stata a lungo una casa, e noi i tuoi ragazzi. Mario De Rossi, "Marietto" per tutti noi, ha fermato le sue lancette di vita terrena oggi, a 80 anni. A lui leghiamo il ricordo dei teneri giorni trascorsi all'ombra di un campanile allora molto più basso, ma non per questo meno potente. Lo hai fatto suonare mille volte, in quelle estati assolate in cui il parroco chiamava e tu correvi, anzi: guizzavi, sguardo vispo, sempre in movimento, sempre silenzioso ma più che mai presente ed esempio per tutti noi. Talmente presente che la notizia di oggi ci lascia sbigottiti, con il petto carico della simpatia che ci hai saputo dare in silenzio e che non abbiamo dimenticato: sempre complice, anche quando ci dicevi "..Ghe o digo a Don Ettore!" sapevamo che non l'avresti mai fatto. Affidabile, buono, per noi irrinunciabile, come la tua bicicletta. Non lo davi a vedere, ma sicuramente anche noi ragazzi, oggi uomini con i capelli grigi e donne di esperienza, eravamo irrinunciabili per te. Ti dedichiamo questo saluto, commosso perchè riconoscente, perchè tu ci salutavi sempre, uno a uno. Anche stavolta sarà così: ciao "Marieto!", "ciao Fantuìn". (fdc)
8 Marzo 2015: ci ha lasciati Jole Anoè, 92 anni, tra le fondatrici del Gruppo Donne di Azione Cattolica.
GRAZIE, JOLE...
Con gran dispiacere della nostra comunità il giorno 8 marzo è mancata Jole Anoè di anni 92. La ricordiamo perché è stata una delle prime fondatrici del “Gruppo Donne di Azione Cattolica” voluto dal nostro parroco di allora, don Ettore Fuin. Fin dalle origini della nostra parrocchia Jole e le altre signore si riunivano come adesso il mercoledì pomeriggio per un incontro di catechesi con il parroco. Purtroppo gli anni passano, erano in tante e una alla volta ci hanno lasciato, ma ce ne sono ancora, ultranovantenni, che sono in comunione con il nostro gruppo. Jole, un carattere dolce, premuroso, un sorriso aperto e due occhi azzurri come il cielo, ha donato tanto a tutti noi. Quando andavano a trovarla a casa negli ultimi mesi amava ricordare i bei tempi passati in gioventù con altre signore a darsi da fare per il bene della Parrocchia, in semplicità, armonia e letizia di cuore, felici di essere assieme. Dalle semplici festicciole alla festa di “Mamma Margherita”, le famose frittelle e anche il lavoro. Negli anni dal 1958 al 1966, al pomeriggio delle domeniche d’inverno, nella Sala Chiesa (ora Sala Teatro Albino Luciani) si riempiva la grande stufa con quello che si aveva (foglie, legno, cartoni) per riscaldare i bambini che guardavano il cinema; alla fine della proiezione si puliva e si preparava per celebrare la Messa serale. La tua testimonianza ci sia di guida, grazie Jole per quanto hai fatto per tutta la comunità.
Mariarosa e il Gruppo Donne di Az. Cattolica
Nel frattempo ha continuato ad essere prete, tutto il giorno, tutti i giorni. Dopo aver fatto nascere il centro per le tossicodipendenze ha fatto germogliare dal nulla una parrocchia al Corpus Domini del Rione Pertini di Mestre. Diceva messa in un prefabbricato, prima di far costruire la chiesa progettata dall'amico Ettore Vio. Quando ormai poteva tirare i remi in barca, ha accettato di giocarsi di nuovo in un'altra esperienza pastorale, nella parrocchia di San Paolo di Mestre, fino alla pensione. Pensione per modo di dire: al compimento dei 75 anni ha predisposto tutto per iniziare una nuova fase della sua vita. Ha saldato conti, chiuso partite, messo ordine, venduto quello che non gli serviva più. Voleva ripartire più leggero, in terra di missione: in Brasile, vicino a Recife, in una parrocchia salesiana guidata da un suo cugino, don Franceschino Cibin. Lo aveva già fatto, per un anno, nel 2003. Questa volta, invece, doveva essere per sempre. Dopo un anno, invece, ha dovuto fare ritorno a Mestre. Il cuore, che già una volta l'aveva avvertito, aveva ricominciato a fare le bizze. Sono riusciti, per un periodo, a stabilizzare le sue condizioni di salute. Lo scorso 17 dicembre, alla cena con i dipendenti del Don Milani, sorrideva a tutti, ma confidava di non sentirsi bene. Quel cuore, un cuore che ha accolto un'infinità di persone, ha donato generosamente aiuti e parole buone, consigli e anche rimproveri, l'ha tradito. All'improvviso, ma senza coglierlo impreparato. Impreparati sono solo i tantissimi che hanno trovato in questo prete un rifugio, una mano amica, una parola di conforto e di vita. Come il sottoscritto.
(Paolo Fusco - da GENTE VENETA, n.49/2015)