Il Presepe Comunitario

Torna nel 2024 il Presepe Comunitario (a fondo pagina trovate un po' di storia sulla nascita dell'iniziativa nel 2020):  ciascun gruppo parrocchiale ha scelto un personaggio in cui identificarsi, l'ha realizzato usando varie tecniche (potrete vedere tessuti, pittura, fiori e piante, batuffoli di cotone, filo di rame e soprattutto tanti tanti colori!) e poi ha scritto la motivazione per la propria scelta: qui di seguito troverete le motivazioni in versione integrale e le foto di tutti i personaggi In queste settimane abbiamo visto il paliotto arricchirsi: si è creato un presepe variegato ma ben integrato, ad esprimere che, seppur diversi, siamo tutti parte di un bellissimo mosaico che ci unisce nel camminare verso Gesù, per accoglierlo nel nostro progetto di vita. Vogliamo ringraziare tutte le diverse anime della parrocchia che hanno aderito a questa iniziativa: speriamo sia stata per loro fonte di riscoperta dei loro carismi e per tutti voi un piacere conoscerle meglio. Il percorso di Avvento è diventato così un'occasione per riscoprire i carismi e i ruoli dei vari gruppi che, durante tutto l'anno, animano e danno vita a tutto ciò che ci rende comunità. Speriamo che, come un'ideale "Calendario dell'Avvento" ci abbiano portati un po' più vicino a Gesù di domenica in domenica. 

CARITAS: IL TESSITORE

Il Gruppo Caritas si identifica con il personaggio del tessitore, con la speranza che la nostra comunità tessa i fili per creare una stoffa, un tappeto, per accogliere, curare, sperare ed amare il prossimo


GRUPPI D'ASCOLTO: I PASTORI

Noi dei Gruppi d'Ascolto presentiamo i pastori che, secondo il racconto di Luca nel suo Vangelo,  nella loro umiltà, per primi, ricevettero la notizia della nascita del Salvatore. “Andarono dunque senz’indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.”


GRUPPO DECORO: IL CAMMELLO

Il “Gruppo decoro” presenta il personaggio del Cammello. Il cammello è una figura forte che porta il peso della fatica in modo silenzioso e che non si ferma mai in tutte le stagioni dell’anno, per soddisfare le esigenze di fornire un servizio alla nostra comunità nel rendere decorosa e accogliente la nostra bella chiesa e i locali del patronato. Con l’avvicinarsi del Natale chiediamo alla nostra comunità di aiutarci in queste fatiche condividendo questi nostri valori mettendosi a disposizione per assicurare con più forze questo servizio


I FEDELI: IL GREGGE DI PECORE

Noi, comunità dei fedeli, abbiamo scelto come elemento rappresentativo le pecore, perché, nel nostro ritrovarci insieme nell’Eucarestia domenicale siamo simili ad un gregge: Gesù, il nostro pastore, ci conosce, ci chiama uno ad uno e noi, poiché abbiamo conosciuto la sua parola e la sua voce, lo seguiamo e ci lasciamo condurre da Lui con fiducia incondizionata, sapendo che, come un buon pastore, si prende cura e dà la sua vita per noi. Egli desidera che noi siamo un gregge: non vuole e non permette che ci disperdiamo. Per noi essere gregge significa radunarsi, cercarsi, perdonarsi, gioire e divertirsi insieme, accogliere chi è lontano o non ce la fa: perché è bello essere un gregge se il nostro pastore è il Signore!


AZIONE CATTOLICA: IL COSTRUTTORE

Noi aderenti all’Azione Cattolica, presentiamo per questo presepio comunitario, il personaggio del costruttore. Pensiamo in questo modo di valorizzare il nostro obiettivo di “costruire” legami, amicizie e simpatie forti soprattutto nella nostra comunità parrocchiale. Come Gesù ci ha insegnato, siamo tutti fratelli e dobbiamo amarci tra noi, evitando i contrasti e le divisioni, cercando di trovare l’accordo che ci permette di vivere insieme e di pregare e lodare il Signore. Costruire significa anche rafforzare, rendere più solidi i legami che ci tengono uniti alla ricerca della serenità che è profondo desiderio comune. Avviciniamoci dunque al Natale con il proposito di rendere più semplice il dialogo tra noi, con la volontà di perdonarci per le mancanze e le incomprensioni.


CATECHISTI: LA CONTADINA

Noi catechisti dell’iniziazione Cristiana scegliamo la Contadina che lavora la terra con cura e passione ma anche fatica, attendendo con pazienza i frutti che Dio, nella sua bontà, vorrà donare. Gettiamo i piccoli semi della Sua Parola nel terreno fertile che è il cuore di bambini e ragazzi: ci sono stati affidati e, come piantine, hanno bisogno di essere curati nel modo giusto, affinché il Suo Messaggio germogli. E proprio queste piantine assumono un ruolo importantissimo nel rappresentare il nostro personaggio: abbiamo utilizzato fiori e foglie vere, per inserire un piccolo pezzetto di vita, il futuro della nostra comunità. E allora chiediamo a tutti voi presenti di diventare contadini assieme a noi, di chinarvi verso questi piccoli amici e diventare parte attiva nel compito educativo della comunità.


REDAZIONE DI VOCE AMICA: IL MENDICANTE

La redazione di Voce amica racconta la storia della parrocchia da molti anni ma il vero protagonista della storia, la storia con la S maiuscola è il mendicante: Cristo mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo. Anche noi, oggi, in questo periodo di Avvento ritorniamo come mendicanti, ancora più desiderosi di Cristo, stupiti di come Cristo ha continuato a mendicare il nostro cuore.

LA SCUOLA DELL'INFANZIA: LA MANGIATOIA

La scuola dell’infanzia parrocchiale ha scelto di essere rappresentata dalla mangiatoia, il giaciglio dove, Gesù bambino, viene adagiato con amore dalla mamma. La nostra scuola è infatti il luogo dove le madri portano, ci affidano, il loro bambino. Ce lo affidano con fiducia e amore; affidano a noi il loro tesoro più grande. Ma i bambini rappresentano anche la speranza e la luce dei genitori, come Gesù rappresenta la Speranza e la Luce per il mondo. Noi accogliamo, come la mangiatoia, la speranza e la luce del futuro.

CHIESA: LA CAPANNA

Vogliamo che la nostra Chiesa sia come la Capanna del Presepe, ossia un luogo di accoglienza per tutti coloro che in essa sentissero il bisogno di rifugiarsi, anche e soprattutto nei momenti più difficili e inaspettati. La sua porta dovrà essere sempre aperta per gli ultimi e gli esclusi, per i rifiutati e gli emarginati dalla società, per coloro che nella loro vita si sentono “in fuga”…per tutte le Sacre Famiglie di oggi, che ancora oggi non hanno (o hanno perso) un luogo sicuro dove far nascere il loro bambino.


I RAGAZZI DEL CATECHISMO: IL FALEGNAME

Noi ragazzi e ragazze di seconda e terza media abbiamo scelto la figura del falegname. Con un pezzo di legno e dei chiodi si possono creare tante cose: un tavolo, una panca, dei giochi. Occorrono precisione, sapienza, passione e tanta pazienza. Il falegname, come immagine, richiama Giuseppe e per questo la sua figura è strettamente legata al presepe. Per noi ragazzi ci rappresenta perché come il falegname da un pezzo di legno costruisce un nuovo oggetto, così noi costruiamo un rapporto con Gesù.


GRUPPO CULTURALE: IL PASTORE DELLO STUPORE

Come Gruppo Culturale abbiamo scelto il ''pastore che si stupisce''. Già il filosofo greco Aristotele poneva lo stupore all'origine della filosofia, ma anche della conoscenza scientifica, dell'arte, della letteratura. A causa dello stupore gli uomini restavano meravigliati di fronte alle cose più semplici, fino a porsi domande sempre maggiori sul senso della realtà. Noi abbiamo voluto rappresentare questo pastore con le sembianze di Dante che si stupisce nel vedere Beatrice; come l'intuizione di Dante è quella di riconoscere nel volto di Beatrice il volto di Cristo, così il nostro pastore si stupisce di come la presenza di Dio si possa incontrare nel volto semplice e fragile di un bambino che nasce.


GRUPPO GIOVANI: IL PELLEGRINO

Il pellegrino rappresenta il nostro essere in costante cammino verso la meta ultima che è il Signore. Siamo giovani adulti, in cammino verso una vita cristiana matura, fatta di piccoli gesti quotidiani, vissuti nell’accettare ciò che la vita ci propone, con uno sguardo fisso su Gesù, che ci chiede di imitarlo prendendo in spalla la nostra croce (le nostre difficoltà, i nostri limiti, le nostre fragilità) e seguendolo sulla via della completa realizzazione e della felicità. Il pellegrino porta con sé un bastone, degli stivali e una mantella gialla per la pioggia, attrezzato per affrontare un lungo cammino pieno di intemperie. Porta con sé soprattutto il Rosario, simbolo che ci dà forza con la preghiera per andare avanti nonostante a volte possa sembrare impossibile o molto difficile. Il personaggio del pellegrino ci rappresenta anche perché noi Giovani Adulti saremo pellegrini verso Roma per il Giubileo 2025, esperienza che rafforzerà la nostra Fede, il nostro rapporto con Dio e l’unità del gruppo che è aperto a tutti.

CORO E MUSICISTI: L'ANGELO

Noi del coro di Santa Barbara abbiamo scelto come personaggio rappresentativo nel presepe comunitario l’angelo. Per noi l’angelo è colui che meglio impersonifica la gioia dell’annunciare la nascita di Gesù. Ma anche la gioia del ritrovarsi assieme nella celebrazione dell’Eucarestia, nelle prove di canto, per qualche uscita o cena insieme, o per qualche piccolo concerto. In tutte queste occasioni sperimentiamo come l’amicizia tra noi è sempre sostenuta e rinvigorita dal Signore: Lui ci spinge sempre ad interessarci gli uni degli altri, a chiederci come stiamo, a preoccuparci se qualcuno è assente. Tutto questo ci rende più umani, più vicini, più fratelli e sorelle, provando quella gioia piena che crediamo sia presente negli angeli. Vorremmo anche condividere questo clima di fraternità con altri parrocchiani che abbiano il desiderio di pregare e ringraziare il Signore cantando!

GRUPPO ANZIANI: I RE MAGI

Noi come gruppo “anziani” presentiamo il personaggio dei Re Magi. I Re Magi arrivano da lontano portando doni preziosi a Gesù. Anche noi del gruppo anziani portiamo doni preziosi che sono rivolti alla nostra comunità e che sono l’esperienza, la conoscenza, la pazienza, la saggezza che aiutano chi è più giovane a confrontarsi per superare le difficoltà della vita. Consideriamo con gioia questa presenza importante nella nostra comunità e accogliamo valorizzando con amore i consigli e i suggerimenti che ci vengono proposti dal gruppo degli anziani.

MINISTRANTI: I DONI DEI MAGI

Il ruolo che svolgiamo noi ministranti nella comunità può essere associato ai doni dei Re Magi: l’oro, l’incenso e la mirra, che vengono donati a Gesù bambino la notte di Natale. L’oro simboleggia la regalità di Cristo. Così come questo viene utilizzato in segno di onore e di dedizione, noi ministranti serviamo il Signore con impegno e passione, svolgendo con cura i compiti che ci sono affidati. L’incenso è simbolo di adorazione e di preghiera. Un compito di noi ministranti è di guidare la comunità in un clima di preghiera e di raccoglimento, come l’utilizzo dell’incenso serve per elevare le nostre preghiere verso Dio. Infine, la mirra richiama il dolore e la morte. Come ministranti siamo chiamati a servire con gioia Cristo anche nei momenti di fatica e di impegno, e anche nel più semplice servizio possiamo trovare significato del nostro servizio.

CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE: LA STELLA COMETA

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale è l'organo il cui compito è indicare la strada a tutte le diverse componenti della parrocchia; ciascuna, per la propria storia personale si è identificata in un personaggio ed è proprio questa unione che arricchisce e completa il Consiglio Pastorale, che accoglie tutte le diverse rappresentanze della parrocchia e allo stesso tempo mostra loro la strada: per questo motivo sceglie la Stella di Betlemme, con  il compito di guidare la comunità verso Gesù e allo stesso tempo di camminare assieme ad essa, luce ai nostri passi e riflesso inconfutabile del suo grande Amore.

CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI: MARIA E GIUSEPPE

Maria e Giuseppe non erano solo genitori, ma anche amministratori della prima “comunità” cristiana: la Sacra Famiglia. Nonostante le difficoltà economiche e le sfide del loro tempo, hanno dimostrato fiducia nella Provvidenza e capacità di gestire al meglio le risorse a loro disposizione. Giuseppe, con il lavoro di falegname, rappresenta il valore del lavoro onesto e della dedizione nel sostenere la famiglia, mentre Maria, con la sua fede e il suo spirito di servizio, ricorda che l’amministrazione delle risorse deve sempre avere al centro l’amore e il bene comune. Come consiglio per gli affari economici, anche noi siamo chiamati a seguire il loro esempio: gestire con saggezza e trasparenza le risorse che abbiamo a disposizione e alle quali la nostra comunità parrocchiale tanto generosamente contribuisce, affidandoci a Dio e mettendo al primo posto le necessità spirituali e materiali di tutti. Maria e Giuseppe ci insegnano che ogni scelta economica non è solo una questione di numeri, ma un atto di amore e responsabilità verso la comunità che ci è affidata.

IL "PUNTO D'ARRIVO": GESU'

Infine il punto di arrivo di questo nostro cammino di Avvento, di vita cristiana: il nostro Salvatore che viene al mondo come un fragile e indifeso neonato. Ed è così che lo rappresentiamo: nato in quella che ancora oggi è zona di guerra, prematuro per le sofferenze di sua madre e adagiato in un'incubatrice come mangiatoia, con le luci delle bombe come stelle comete, con esplosioni e urla come cori angelici, con i respiratori automatici come bue e asinello, con i genitori che, se sono vivi, sono in fuga e bisognosi di aiuto come Maria e Giuseppe. Il nostro Salvatore oggi nascerebbe qui e così: e nel volto di questo bambino siamo chiamati a vedere il suo.

IL PRESEPE COMUNITARIO DEL 2020: COME E' NATA L'IDEA

La prima esperienza di Presepe Comunitario è nata nel 2020: la comunità, come del resto tutto il mondo, arrivava da un anno difficile, in cui i rapporti umani erano stati messi a dura prova. Serviva una novità che potesse aiutarci a riavvicinarci e coinvolgerci tutti: e la scintilla per tutto questo arriva da una conversazione casuale sulla via del ritorno dalla parrocchia. Da un'intuizione di Andrea Nordio, poi rielaborata e ampliata assieme a Stefania Ghion, nasce il progetto di coinvolgere tutte le persone della comunità nella preparazione di un Presepe che, nelle fasi iniziali di progettazione, era definito "Presepe Arlecchinesco", proprio perché nella sua natura era simile alle pezze colorate che formano il costume di Arlecchino: l'idea era proprio quella di fare in modo che ciascun gruppo partecipasse alla realizzazione di un unico Presepe mettendoci qualcosa di proprio. Inizialmente si pensava a far portare una statuetta da casa (chissà se diventerà un altro progetto futuro?), ma poi si è scelto di seguire una strada diversa, che potesse meglio coinvolgere tutti anche dal punto di vista della progettazione: si sentiva.il bisogno di "lavorare insieme" perché la pandemia ci aveva disabituati a farlo. L'idea quindi è stata ampliata e si è trasformata nella versione attuale: i gruppi cambiano, sia nell'identità sia nella scelta del personaggio, ma è sempre bello vedere come tutti mettano in gioco loro stessi e si riuniscano in un bellissimo "costume di Arlecchino", un mosaico che forma la nostra comunità.

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